a cura di Vincenzo Capocasale, Delegato ai Rapporti con il Clero e alla Famiglia/
Camminando nelle vie della Città di Cosenza, quando incrocio casualmente il mio sguardo con quello di altri Cittadini, mi sorgono spontanee due domande: “C’è ancora tra i cittadini di Cosenza un sogno di futuro?” o “C’ è ancora tra loro il desiderio di sognare?”.
E questo mi domando, annotando gli innumerevoli errori e fallimenti che soffocano la nostra Città in un abbraccio mortale.
Diciamoci la verità, Cosenza non è il “chilometro magico” di Corso Mazzini o il biancore ammorbato dai gas di scarico di Piazza Bilotti, Cosenza “vera” è quella sofferente delle periferie degradate, dove migliaia di persone vivono in uno stato di disagio e di povertà estremi. Non solo, anche perché questi cittadini sono in costante pericolo di vita perché abitano in case che rischiano di crollare da un istante all’altro anche sotto il vento o la pioggia di un temporale improvviso.
L’Amministrazione locale, afferma che “da sola” non può contrastare la povertà in maniera efficace, ma il diritto a una casa sicura è un obiettivo che la stessa neppure si è posta come priorità assoluta nel suo agire quotidiano.
Si è mai chiesta l’Amministrazione comunale quanti siano i Cittadini che vivono situazioni di gravi difficoltà economiche; o quanti siano gli anziani, quanti i disabili in carrozzella che abitano case per lo più fatiscenti e tutte prive di ascensori che li rendono dei “confinati” in casa e con pensioni inferiori a 500 euro mensili?
Queste realtà il Comune di Cosenza non può ignorarle o continuare a nasconderle dietro lo specchietto di opere faraoniche realizzate ma che, realisticamente, sono o delle incompiute o un passatempo per pochi .
Ad esempio si è mai chiesta l’Amministrazione quanti siano stati i “confinati” ad aver visitato il restaurato Castello Svevo con annessi “ascensore missile”, fruendo dei servizi del “ lounge bar” comprensivo di “voliera”?
Oppure che “fine” abbiano fatto gli abitanti di quei palazzi del ‘700 demoliti nel Centro Storico e che pure sono costati all’Amministrazione comunale una diffida a continuare nell’opera distruttrice da parte della Soprintendenza ai monumenti?
Queste domande non mi pare che se le siano mai poste né le forze consiliari di maggioranza, né quelle della “c.d. opposizione(?)”
Di recente è stata approvata per Cosenza Storica una delibera CIPE con lo stanziamento di ben 90 milioni di euro per il suo recupero, epperò quando il Ministro competente, Alberto Bonisoli, è venuto ad illustrarla pubblicamente, viene spontaneo chiedersi, questi “bizzosi” ma illuminati politici locali, quel giorno dove fossero!
I problemi da affrontare a Cosenza sono gravissimi e vanno ben al di là della costruzione (o meno) di un museo del nulla che faccia da pendant al ponte che collega “il nulla con il niente” ma che, insieme, sono costati cifre enormi a tutto svantaggio di ben più importanti priorità e urgenze.
Il problema delle priorità nella scelta degli investimenti, va posto con urgenza al fine di utilizzare al meglio la spesa pubblica che, prima di guardare alla realizzazione di una ovovia per consentirne l’inaugurazione a qualche furbo barone di Munchhausen, o a a quella di un parco fluviale che rinovelli i miti magno greci che volevano il Crati navigabile fino a Sibari, c’è semmai il dovere di favorire lo sviluppo e l’occupazione (reale e non fittizia) affrontando in maniera efficace i temi del disagio, dell’inclusione sociale, del contrasto alla povertà, garantendo condizioni di vita dignitose per tutti e cancellando privilegi assurdi riservati a pochi.
Sono questi, a mio parere, gli obiettivi che Cosenza e l’Amministrazione che la rappresenta devono perseguire al fine di aspirare davvero al titolo di Città Europea.
Una Città dove faranno magnifica e luminosa corona un risorto Centro Storico. Un riscoperto Teatro Rendano, una gloriosa Biblioteca Civica e non com’è oggi una città oscurata da pur costose luminarie, da un gusto estetico alla McDonalds, o le sagre paesane di costosissimi Capodanni!
Che non sia tutto questo il sogno dei Cittadini di Cosenza?