a cura della Redazione/
Il 27 Novembre del 2017, la Fondazione Culturale “Paolo di Tarso” riconosciuta dal MiBACT, in collaborazione con l’Ufficio Arte Sacra e Beni Culturali dell’Arcidiocesi di Cosenza-Bisignano, ha presentato al Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini l’innovativo progetto pilota COSENZA CRISTIANA (www.cosenzacristiana.it).
Si tratta del primo progetto di digitalizzazione ai fini della tutela da calamità naturali e valorizzazione dell’intero Patrimonio Culturale di una Città Storica. Il progetto voluto dai cattolici del Movimento NOI, ha suscitato l’interesse dell’ex Ministro che, per il livello di realizzazione dello stesso decise di inserire la Città Storica di Cosenza tra le quattro Città Storiche da finanziare con Fondi Europei. Mantenendo la promessa il Ministero ha attribuito 90 milioni di euro per il recupero della Città Storica di Cosenza, oggi già approvati dal CIPE.
I Partiti sia di Centro Destra che di Centro Sinistra hanno sbandierato loro interventi perché ciò accadesse ma, la Fondazione “Paolo di Tarso” è stata in grado di mostrare i documenti della Cabina di Regia del Ministero che mostrano chiaramente il disinteresse sia del Comune di Cosenza che della Regione Calabria. Oggi, perché questi 90 milioni di euro possano essere indirizzati e spesi in un contesto di assoluta legalità e trasparenza, la Fondazione “Paolo di Tarso” si è rivolta alle forze di Governo competenti, perché si possa incontrare nuovamente l’attuale Ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli affinché, quanto auspicato dalla “Paolo di Tarso” possa attuarsi.
L’auspicio che il Senatore Nicola Morra, attuale Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia e la Senatrice Margherita Corrado competente nel settore dei Beni Culturali, possano rispondere all’appello del sano civismo e della Fondazione che, senza fondi pubblici o sponsor privati hanno realizzato in COSENZA CRISTIANA anche il primo Museo Digitale d’Italia, dimostrando che il Patrimonio Culturale del Mezzogiorno ha un grande potere di attrazione e merita la massima attenzione perché, in linea con i dettami dell’attuale Ministero, possa diventare lavoro.