a cura dell’Avv. Nunzia De Rose
Delegata Dipartimento Diritto e Giustizia/
Abbiate il coraggio di dissentire! Da cosa e da chi vi chiederete in molti… e, soprattutto, a chi mi riferisco?
Parlo ancora una volta ai giovani ed è a loro, che mi rivolgo quando provo ad immaginare un futuro. Sicuramente a guardarsi intorno, la situazione non sembra delle più rosee… ma avete provato ad immaginare cosa succederebbe se, all’improvviso, riuscissimo a tagliare questa forma di “schiavismo” dalla attuale classe politica?
Avete provato ad immaginare cosa potrebbe mai accadere se, trovassimo il coraggio di dire “NO” a certe prassi?
Bene! E’ proprio da questo che scaturisce la mia riflessione.
Spesso ci troviamo nella condizione di doverci sottomettere, per paura, per timore reverenziale, per insicurezza, per la necessità di trovare un lavoro ed allora ci pieghiamo a qualsivoglia forma di pensiero con relativo “abuso di potere”, pur di dare apparente stabilità alla nostra vita, incuranti del fatto che quel “SI” pronunciato nei confronti di qualcuno, sia un segno negativo nei nostri confronti.
Una forma di cessione della nostra libertà che sfuma e viene assorbita dai giochi di una società che ci vuole omologati, deboli, frustrati ed accondiscendenti. Così, inconsapevoli, rafforziamo quel modo di agire che, fino ai nostri giorni, ha riempito la pancia e le tasche dei “signorotti della politica” , i quali hanno in definitiva compiuto il più grande furto di sogni di intere generazioni.
Ovviamente a smuovere le acque non potrà mai essere lo stesso vento che ha contribuito al loro fluire in una certa direzione … ed è per questo motivo che mi soffermo sulla volontà a manifestare apertamente le nostre idee. Quella volontà di esprimere un parere contrario senza temere nulla e nessuno, poiché da uomini liberi è nella nostra stessa natura svincolarsi da ciò che rappresenta una costrizione, fisica e morale.
Dissentire, allora, diventa necessario se inserito in un contesto che richiama l’esigenza di rendersi portavoce di nuovi valori e nuove istanze.
Credo sia giunto il tempo di attivarsi affinché tutti possano diventare degli operatori culturali in grado di riformare il sistema partendo dal basso.
Una scalata degli Uomini e delle Donne di buona volontà che con slancio si adoperino per lasciar germogliare un nuovo modo di intendere e fare Politica, che ricomprenda grazie all’operato di tutti, giovani e non, un patrimonio di idee innovatrici e poggi sulla positività di intelligenze collaborative alla gestione della cosa pubblica, nelle varie forme, per il suo fine più autentico: il bene della collettività.
Del resto, a ben pensare, la vera democrazia si annida in quella partecipazione attiva che, nella misura delle proprie possibilità, conferisce ad ogni singolo un valore aggiunto ai fini del suo status di cittadino. Credo sia opportuno riflettere sulla possibilità che ognuno di NOI possiede per contrastare l’arroganza ed un potere malato che tende a sopprimere l’individuo mortificandolo costantemente, per recuperare, unendosi, la forza necessaria per combattere una battaglia civile sorretta da un fare rispettoso della Persona.
La maturazione del tempo per raccogliere buoni frutti parte da adesso. Mettiamoci in cammino… una sorta di rivoluzione pacifica, che si muove grazie ad animi distesi ed equilibrati, capaci di predisporre un nuovo programma per l’avvenire a beneficio di tutti e non di pochi o dei soliti noti.
In questo, un accorato appello, va ai giovani soprattutto, risorse di oggi e di domani.