La questione inerente la demolizione dell’Ex Hotel Jolly di Cosenza, sulle macerie del quale il Sindaco Mario Occhiuto vorrebbe costruire un museo dedicato ad Alarico, sta facendo il giro d’Italia senza risparmiare momenti di grande suspance.
Il Sindaco avrebbe recentemente affermato di essere in possesso di tutte le autorizzazioni per procedere alla demolizione i cui lavori, tra l’altro, sono stati affidati ad una impresa già al lavoro da tempo, che ha smantellato gli infissi.
Ma, incredibile a credersi, non è così. A dichiararlo, è stato prima il Senatore pentastellato Nicola Morra che ha esibito in diretta Facebook il documento del Genio Civile che dimostra che nessuna autorizzazione è stata mai neanche richiesta in questo Ufficio.
Oggi, si aggiunge la sentenza del TAR che sospende ogni operazione, poiché non si può demolire ciò di cui non si è proprietari. Lo stabile, infatti, è proprietà dell’ATERP e, dice il provvedimento, non si tocca. La proprietà dell’Ex Hotel Jolly, dunque, è ancora dell’ATERP per cui il Comune di Cosenza non ha titolo ad effettuare né modifiche alla struttura, né demolizioni.
Qualcosa, però, in questa storia, inizia a scricchiolare. E’ la credibilità del Sindaco Mario Occhiuto e della sua Amministrazione di cui la Città non si fida più, anche alla luce dell’inatteso “SI” alla Metro che a Cosenza non vuole nessuno, dopo aessere stato, il Sindaco in persone, un fermo sostenitore del “NO METRO”, al punto tale da apporre la sua firma in fase di campagna elettorale.
Colpisce e non poco il “metodo” dell’Amministrazione Occhiuto che appare superficiale e affidato all’improvvisazione, con la conseguente ricaduta in termini di fiducia sulla popolazione che nota le gravi contraddizioni che calano i cittadini in un clima intollerabile.
Va detto, cosa da non poco e che alimenta questo clima, che né l’Amministrazione comunale, né la Regione Calabria, né la ditta appaltatrice, si sono costituiti in giudizio.
LEGGI LA SENTENZA tar-ex-hotel-jolly-demolizione.