“Apprendiamo che i parlamentari 5 stelle, insieme a Coldiretti, vorrebbero bloccare i lavori della nuova 106. L’idea appare a dir poco assurda” Lo dichiara l’Avv. Alfonso Rago, delegato del Movimento NOI Corigliano Rossano.
“Dopo aver atteso tanti anni, troppi anni, fermare i lavori per rivedere il progetto, con i tempi cui tutti conosciamo essere soggette le realizzazioni di queste opere in Italia, significherebbe bloccare del tutto i lavori, significherebbe non avere a cuore la vita di tanti nostri concittadini, vorrebbe significare condannare a morte altri automobilisti, che giornalmente perdono la propria vita su questa strada definita la strada della morte”. Viene da riflettere, in ogni caso, sulla solerzia dei Deputati locali del M5S nel volere bloccare i lavori di realizzazione della 106, rispetto ai loro colleghi di Cosenza e Rende che avrebbero da tempo, invece, dovuto bloccare i lavori della Tranvia. Quella, si, considerata da esperti di livello, inutile, antieconomica e superata.
Il Movimento cattolico NOI, appellandosi al buon senso, sceglie la via diretta e lancia un appello ai 4 parlamentari 5 stelle delegati dal territorio Corigliano Rossano. Piuttosto che bloccare la realizzazione del terzo mega lotto che va da Roseto a Sibari, perché non vi impegnate affinché si realizzi il 4 mega lotto per proseguire con la costruzione della nuova 106, da Sibari a Crotone? “Perché – afferma i Delegato del Movimento NOI – tutti assieme non vi impegnate perché si potenzi la linea ferroviaria che va da Taranto a Crotone? E aggiunge ancora l’Avv. Alfonso Rago: perché non vi impegnate in favore della nuova Città nata dopo il referendum di ottobre sulla fusione delle due singole città di Corigliano e Rossano? In tal modo vi battereste per una giusta causa e per quello che voi stessi avete definito il governo del cambiamento. Diversamente le vostre battaglie sembrano essere in dicotomia con i vostri stesso valori. Come si può, infatti, pensare di bloccare la nuova 106 dopo aver speso fior di milioni per il suo progetto, dopo aver speso tante vite umane che giornalmente e per lavoro percorrono questa strada? Fino ad oggi sono morte oltre 600 cittadini: tante vite spezzate, tante famiglie distrutte, per sentirsi oggi dire che si vuole fermare tutto per rivedere il progetto. Ciò significa voltare le spalle al territorio di propria appartenenza e non tenere in giusta considerazione i vostri stessi elettori che con questa speranze via hanno eletti parlamentari di questo territorio, perché a Roma e nelle sedi opportune, questo progetto potesse crescere più velocemente. Certamente, non per per bloccarlo del tutto. Il nostro Movimento cattolico avverte l’esigenza di tutelare la comunità incitando tutti ad ultimare i lavori nel più breve tempo possibile perché mai più si pensi alla 106 come “strada della morte”. Vorremmo, piuttosto, che divenisse la via delle rinascita di un grande territorio, culturalmente, socialmente ed economicamente.
Per la costruzione della nuova strada – continua il delegato della Rete Corigliano Rossano del Movimento NOI – ci saranno delle nuove assunzioni, oltre ad altre entrate attraverso il suo ovvio indotto economico. Come si può essere tanto miopi? Fermare i lavori renderà l’attuale governo del cambiamento simile al primo, capaci di attività in dicotomia con lo sviluppo del territorio e di una visione politica limitata al proprio orticello e dimentica del bene comune. Fermare i lavori significa attuare un grosso colpo di mano a questo territorio. Non sarebbe neppure il primo: già in precedenza il governo Berlusconi attraverso il ministro della Lega Nord ha sottratto i fondi destinati alla costruzione della nuova 106, trasferendo i fondi stanziati alle quote latte. Dunque, per noi sarebbe la scena di un film già visto nel 2009 quando una parte dei fondi Fas destinati alle aree sottoutilizzate, sono finiti nel Piano anticrisi del Governo. Un’altra parte dei fondi, sono stati impiegati per pagare le multe erogate dall’Unione europea agli allevatori che non hanno rispettato le regole sulle quote latte. Il Movimento NOI difende il cambio di rotta e lo sviluppo della nascente Città di Corigliano Rossano e per questo motivo afferma che la nuova 106 non si tocca. Il Movimento NOI sarà vigile ed attento e dalla parte della popolazione, del suo mondo produttivo che resiste con coraggio, e di tutti quanti ogni giorno si vedono ancora oggi a percorrere la strada della morte.