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Nella foto: esempio di Metro leggera

La Redazione/

Il Movimento NOI dice NO alla cosiddetta metropolitana leggera di Cosenza Rende. Tra i motivi principali quello che per la sua realizzazione, secondo l’attuale progetto, si andrebbe a distruggere l’attuale e funzionale Viale Giacomo Mancini. L’analisi del Movimento NOI è razionale e dimostra alcune delle ragioni che portano a sostenere che tale intervento è altamente invasivo, superato nella tecnologia, fortemente inquinante e antieconomico.

NUMERI BASATI SU PURA FANTASIA PER GIUSTIFICARNE LA REALIZZAZIONE
Ma entriamo nel merito: il bacino d’utenza della metropolitana prevede 40.000 passeggeri al giorno che non si raggiungono neanche nelle metropolitane delle grosse città del Nord. Si prevede che ogni 8 minutidalle 7 alle 22, in 15 ore, più di 100 treni in partenza e 100 in arrivo, siano pieni! Pura fantasia. Sarebbe come evacuare ogni giorno una città come Rende in mezza giornata. L’utilizzo di mezzi su ferro poi, risale agli anni settanta, quando nelle grosse città entravano in uso i tram. Oggi, per chi davvero desidera fare politica sostenibile, anche in attuazione dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, bisognerebbe puntare su mezzi a idrogeno ed elettrici che offrono performance di rendimento altissime, con livelli di inquinamento pari a zero.

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Viale Giacomo Mancini (Viale Parco) che verrebbe cancellato per i lavori della Metro. Foto: Rete

NESSUNA TUTELA DELL’AMBIENTE DIMOSTRABILE
Nessuna tutela dell’Ambiente, come si vuole far credere. Infatti, per gran parte del percorso, la metropolitana NON HA CORSIE PREFERENZIALI ma attraverserà il traffico. Metro, autovetture, ciclomotori, camion e pullman scorreranno insieme e ciò aumenterà notevolmente non solo il tempo di percorrenza (previsto da Piazza Matteotti fino all’UNICAL in 20 minuti…), ma anche il traffico e quindi, l’inquinamento acustico e atmosferico che si traduce in stress psicofisico che incide sulla salute dei Cittadini. Ricordiamo che la Metropolitana che si vuole far passare per “leggera” è, nella realtà, un mezzo molto pesante.

PESANTI COSTI DI GESTIONE A CARICO DEI CITTADINI
La metro delle Coop Rosse del nord è un’opera fallimentare, non solo perché costa 160 milioni di euro, ma anche per i costi di gestione che saranno totalmente a carico dei comuni di Cosenza e di Rende e graveranno sui cittadini, con conseguente aumento delle tasse. Politicamente, va ricordato che i Cittadini di Cosenza hanno già espresso il loro pensiero negativo con la raccolta delle firme, per dire NO alla METRO.

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Nella Foto: il Sindaco di Cosenza Mario Occhiuto con numerosi attuali membri del Governo cittadino all’epoca della raccolta firme per il NO alla Metro. Foto: Facebook (Vincenzo Guru Iaconianni)

IL SINDACO SI SCHIERO’ CON I NO METRO
Paradossale è il dato che il Sindaco di Cosenza, oggi tra i promotori, nelle scorse politiche si schierò apertamente dalla parte del NO alla Metro, riconquistando, così, la sua seconda elezione a Sindaco di Cosenza.

Movimento NOI - Rete Umana
Movimento NOI – Rete Umana

MOVIMENTO NOI: POLITICA NON RISPETTA I CITTADINI
La politica dunque, sta continuando a non avere rispetto dei Cittadini. I paventati miglioramenti al progetto, chiudendo totalmente al traffico Viale Giacomo Mancini e Via XXIV Maggio con il parco definito “del benessere”, risulteranno peggiorativi. Una grande opera perfetta, costata milioni di Euro verrà distrutta per spendere altri fondi pubblici. Follia contabile pura. Questa idea, insieme a quella della metropolitana, provocherà per diverse ragioni, uno smembramento economico-sociale della città, un peggioramento del traffico, un aumento esponenziale dell’inquinamento atmosferico, aggravando una crisi commerciale già forte. Il parco del benessere diventerà il parco del malessere dell’intera Città di Cosenza. Questa inutile opera, è già entrata nell’immaginario collettivo come una futura sofferenza che complica la vita e ostacola gli accessi alla città, aumentandone i tempi di ingresso e di uscita.

UNA POSSIBILE ALTERNATIVA
Ma c’è l’alternativa: si potrebbe utilizzare la “strada ferrata”, che dista soli 50 metri da Viale Mancini, elettrificandola, per assicurare un collegamento ecologico e veloce con l’Università della Calabria. Si potrebbe, ma non si vuole. Per tutte queste ragioni, promuoveremo presto ogni forma di dissenso democratico, contro la scellerata decisione di isolamento del centro cittadino e di spreco di denaro pubblico.