Redazione NOI Magazine/
La Comunità politica sturziana del Movimento NOI – Rete Umana, nato dall’incoraggiamento di Papa Francesco rivolto ai cattolici di occuparsi della politica, “ma quella con la P maiuscola”, è tornata a interrogare l’Amministrazione Comunale di Cosenza (Sindaco l’arch. Mario Occhiuto), in merito alla questione relativa ai fondi ex Gescal che sarebbero stati investiti per finanziare il ponte di Calatrava, nella Città di Cosenza, in contraddizione con la loro naturale finalità: costruire case popolari, attese dai Cittadini.
Una manovra politica esposta da Il Corriere della Calabria che ha titolato: “Altro che case popolari, il ponte di Calatrava pagato con fondi Gescal”, innescando in Calabria, regione profondamente piagata in tal senso, una profonda riflessione sulla mancanza di etica nella politica. La vicenda, successivamente ripresa da numerose testate giornalistiche, ha richiamato l’attenzione della Comunità politica del Movimento cattolico NOI che ha interrogato una prima volta, senza risposta, l’Amministrazione Comunale di Cosenza.
Le operazioni svolte di recente dal Pool di Magistrati coordinati dal Procuratore Nicola Gratteri che hanno dato vita alla mega operazione STIGE, mostra un volto odioso della politica. STIGE, infatti, deriva dal verbo στυγέω, “odiare”, da cui “fiume dell’
La questione sta suscitando molte polemiche con importanti ricadute politiche che guardano già al futuro di una Città più coerente e in linea con la Governance sostenibile dell’Agenda 2030, che vede al suo centro le esigenze primarie dei Cittadini e la sostenibilità ambientale che pare, dalle opere realizzate e in corso, non sia proprio la mission dell’attuale amministrazione che, afferma il Movimento NOI che sta trovando larga condivisione grazie ad una speciale operosita finalizzata al bene comune, ha letteralmente dimenticato la Città Storica di Cosenza, autentico patrimonio culturale nazionale. Al punto tale, da avere meritato le attenzioni del Ministro Dario Franceschini che, proprio grazie ad un progetto fortemente voluto dal Movimento NOI e patrocinato dall’Arcidiocesi Metropolitana di Cosenza – Bisignano, ha deciso di inserirla tra le Città Storiche da finanziare con fondi europei.
Il Movimento NOI ha reiterato la richiesta di chiarimenti.
IL COMUNICATO DEL MOVIMENTO NOI “COSENZA”
Nessuna risposta ufficiale da parte dell’Amministrazione Comunale di Cosenza o del Sindaco Mario Occhiuto, in merito alle legittime domande rivolte dal Movimento cattolico NOI nei giorni scorsi. Si chiedeva – per il diritto ad una corretta informazione – di spiegare o eventualmente di smentire le notizie riportate dagli Organi della Stampa che vedrebbero i lavori del ponte di Calatrava, pagati con i fondi ex Gescal (GEStione CAse per i Lavoratori).
I fondi, originariamente destinati alla costruzione di case popolari, sarebbero stati impiegati per liquidare ditte e professionisti atte a realizzare un ponte. Fatto gravissimo, se così fosse. A meno che non si forniscano chiare e dovute spiegazioni, trattandosi di Amministrazione Pubblica che, in quanto tale e dopo reiterate sollecitazioni, non può mantenere un atteggiamento che rischia di essere frainteso e apparire omertoso.
Come noto, Cosenza risulta essere la Città più povera della Calabria. Inutile dire quanto sia importante l’emergenza abitativa e l’individuazione di eventuali responsabilità politiche o di altra natura, perché sulle povertà, nel prossimo futuro, non ci si accanisca con politiche inumane e non condivisibili non solo dai cattolici.
Se invece la notizia fosse confermata, il Comune si Cosenza e la Regione Calabria dovrebbero prevedere un investimento immediato in edilizia sociale per risarcire i cosentini del maltolto.
Il Primo Cittadino di Cosenza, si evince dal social network Facebook, non manca di informare personalmente dei propri progetti la comunità. Ci si chiede cosa gli abbia impedito sino ad oggi di rilasciare dichiarazione in merito, rischiando di far passare chi esercita il proprio diritto ad una corretta informazione, alla legalità e alla trasparenza per “odiatori”.
Fonte ILPARLAMENTARE.IT