a cura dell’Avv. Nunzia De Rose/
Il momento storico che stiamo vivendo induce, per la sua particolare complessità, a profonde riflessioni. Basti ascoltare le notizie provenienti dall’Italia e dal mondo per comprendere come i nostri giorni viaggino su un filo e come l’equilibrio sia precario in ogni ambito. La cattiva risposta proviene essenzialmente dalla gestione della politica, che in maniera sempre più sconcertante si rende espressione di interessi personali, tralasciando la vera natura di organizzazione più efficace che dovrebbe, in concreto, essere portatrice di istanze collettive per dare attuazione a diritti e doveri facenti capo ad ognuno di noi. Le dinamiche odierne, svelano misteriosi (non troppo!) accordi di potere, in forte contrasto con quella genuinità di azioni a completo vantaggio dei governati, in perfetta armonia con le logiche istituzionali le quali, almeno in via generale ed astratta, dovrebbero fornire strumenti di crescita e sviluppo per ogni singolo Paese, ma che poi nei dati reali, lascia emergere risultati per davvero deludenti.
Di tutta risposta, noi comuni cittadini abbiamo dimenticato il senso della RIBELLIONE, nella accezione pacifica del termine. Dimentichiamo, ad esempio, il nostro potere annidato nel diritto di voto che con una semplice matita può determinare l’andamento delle cose; dimentichiamo il libero arbitrio per la sua estrema importanza nella scelta dell’agire, quando ignoriamo che siamo sempre il risultato di scelte e non di coincidenze. Preferiamo accodarci, perché remare contro è faticoso. Ecco, così firmiamo la nostra condanna! Inutile optare per la lamentela “spegni neuroni”, la accettazione tacita delle condizioni circostanti, la mortificazione continua dell’individuo, la irritante disonestà intellettuale di molti, la deprimente convinzione di non riuscire a far prendere una piega diversa alla realtà.
Per risollevare le sorti di un Paese abbiamo bisogno di altro… molto altro.
E’ necessario armarsi di spirito combattivo, imparare ad essere voci isolate e fuori dal coro quando è necessario, rendersi buon esempio, muoversi attraverso logiche sane di attività progettuali riedificanti i concetti base di Cultura, Politica, Bellezza. Occorre la predisposizione al cambiamento, poiché nulla varia con il ripetersi delle medesime condotte. Ripartire dal valore PERSONA, da un nuovo UMANESIMO, che recuperi la centralità dei valori sopiti, impiantati in un sistema volto alla produzione di ricchezza non solo in termini monetari quale diretta conseguenza di leggi di mercato o politica economica, ma fortemente centralizzanti il benessere dell’Uomo e di conseguenza una immagine della Politica posta, questa volta, in posizione di asservimento ad una ben più meritevole causa. Il moto interiore deve, allora, trasformare la rabbia e lo sconforto in energia positiva finalizzata ad attuare per il futuro azioni coraggiose, consapevoli che ogni singola goccia cambia il peso del mare ed è nelle tante piccole unità, che insieme, prende forma e forza qualcosa che considerata nella sua interezza, può davvero generare il cambiamento. Le festività appena iniziate, siano allora non solo luci e canzoncine natalizie, abiti di paillettes e brindisi di finte speranze che poggiano sulla illusione che tutto sia lasciato al caso. L’augurio che rivolgo a me stessa ed a tutti è di meditare sui nostri desideri e bisogni più profondi, perché possano emergere senza essere inficiati dalla paura. Un appello al nostro cuore che torni a battere forte, perché VIVERE è diverso da SOPRAVVIVERE. Muovendo da questi risultati voglio credere che, già dai primi giorni del nuovo anno, si potrà scorgere la luce di una nuova alba, di un nuovo risveglio: il RISVEGLIO DELLE COSCIENZE. Le cose possono cambiare, ma il primo segreto sapete qual è? COMINCIARE A FARLO!