Con una dotazione finanziaria di otto milioni di euro, il 2018 è stato designato “Anno europeo del patrimonio culturale (EYCH – European Year of Cultural Heritage)”, che sarà finalizzato, tra le altre cose, a promuovere la diversità culturale, il dialogo interculturale e la coesione sociale.

Nel corso del 2018 sarà prioritario anche l’impegno di evidenziare il contributo economico dei beni culturali per i settori culturali e creativi e  sottolineare il ruolo del patrimonio culturale nelle relazioni esterne dell’Ue, tra cui la prevenzione dei conflitti, la riconciliazione post-conflitto e la ricostruzione del patrimonio culturale eventualmente distrutto.
La Decisione (UE) 2017/864 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 maggio 2017, relativa a un Anno europeo del patrimonio culturale (2018) è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea, serie L 131 il 20 maggio 2017.

Gli obiettivi generali dell’Anno europeo sono  quindi quello di incoraggiare e sostenere l’impegno dell’Unione, degli Stati membri e delle autorità regionali e locali, in cooperazione con il settore del patrimonio culturale e la società civile in senso lato, inteso a proteggere, salvaguardare, riutilizzare, rafforzare, valorizzare e promuovere il patrimonio culturale dell’Europa. In particolare l’Anno europeo:

  • contribuisce a promuovere il ruolo del patrimonio culturale dell’Europa quale componente essenziale della diversità culturale e del dialogo interculturale;
  • rafforza il contributo del patrimonio culturale dell’Europa alla società e all’economia attraverso il suo potenziale economico diretto e indiretto;
  • contribuisce a promuovere il patrimonio culturale come elemento importante delle relazioni tra l’Unione e i paesi terzi, basandosi sull’interesse e sulle esigenze dei paesi partner e sulle competenze dell’Europa in materia di patrimonio culturale.

Gli obiettivi specifici dell’Anno europeo sono:

  • incoraggiare approcci al patrimonio culturale incentrati sulle persone, inclusivi, lungimiranti, più integrati, sostenibili e intersettoriali;
  • promuovere modelli innovativi di governance partecipativa e di gestione del patrimonio culturale, coinvolgendo tutti i portatori di interessi;
  • promuovere il dibattito, la ricerca e lo scambio di buone pratiche sulla qualità della conservazione, della salvaguardia, del riutilizzo e del miglioramento innovativi del patrimonio culturale e sugli attuali interventi nell’ambiente storico;
  • promuovere soluzioni che rendano il patrimonio culturale accessibile a tutti, anche per mezzo di strumenti digitali, attraverso l’eliminazione delle barriere sociali, culturali e fisiche, tenendo conto delle persone con particolari esigenze;
  • sottolineare e incrementare il contributo positivo del patrimonio culturale alla società e all’economia attraverso la ricerca e l’innovazione;
  • incoraggiare sinergie tra il patrimonio culturale e le politiche in materia di ambiente integrando il patrimonio culturale nelle politiche ambientali, architettoniche e di pianificazione e promuovendo l’efficienza energetica;
  • incoraggiare strategie di sviluppo locale e regionale che sfruttino il potenziale del patrimonio culturale, anche promuovendo il turismo sostenibile;
  • sostenere lo sviluppo di competenze specialistiche e migliorare la gestione e il trasferimento delle conoscenze nel settore del patrimonio culturale, tenendo conto delle implicazioni del passaggio al digitale;
  • promuovere il patrimonio culturale quale fonte di ispirazione per la creazione e l’innovazione contemporanee ed evidenziare il potenziale di arricchimento reciproco e di una maggiore interazione tra il settore del patrimonio culturale e altri settori culturali e creativi;
  • sensibilizzare all’importanza del patrimonio culturale europeo tramite l’istruzione e l’apprendimento permanente, concentrandosi in particolare sui bambini, sui giovani e sui gruppi difficili da raggiungere;
  • evidenziare il potenziale della cooperazione in materia di patrimonio culturale per sviluppare legami più forti all’interno dell’Unione e con i paesi al di fuori dell’UE e per incoraggiare il dialogo interculturale, la riconciliazione postbellica e la prevenzione dei conflitti;
  • promuovere la ricerca e l’innovazione in relazione al patrimonio culturale; favorire l’adozione e l’utilizzo dei risultati della ricerca da parte di tutti i portatori di interessi, in particolare le autorità pubbliche e il settore privato, e facilitare la diffusione dei risultati della ricerca a un pubblico più vasto;
  • incoraggiare sinergie tra l’Unione e gli Stati membri, anche potenziando le iniziative di prevenzione del traffico illecito di beni culturali;
  • dare risalto nel corso del 2018 agli eventi significativi che rivestono un’importanza simbolica per la storia e il patrimonio culturale dell’Europa.

Le misure che possono essere adottate per conseguire gli obiettivi del programma possono comprendere le seguenti attività a livello europeo, nazionale, regionale o locale:

  • iniziative ed eventi intesi a promuovere il dibattito, a sensibilizzare all’importanza e al valore del patrimonio culturale e a facilitare il coinvolgimento di cittadini e portatori di interessi;
  • informazioni, esposizioni e campagne di istruzione e sensibilizzazione per trasmettere valori quali la diversità e il dialogo interculturale attraverso prove del ricco patrimonio culturale dell’Europa e stimolare il contributo del pubblico alla protezione e alla gestione del patrimonio culturale e, più in generale, al conseguimento degli obiettivi dell’Anno europeo;
  • condivisione di esperienze e di buone pratiche da parte di amministrazioni nazionali, regionali e locali e di altre organizzazioni e la diffusione di informazioni sul patrimonio culturale, anche attraverso Europeana;
  • lo svolgimento di studi e di attività di ricerca e innovazione e la diffusione dei loro risultati su scala nazionale o europea;
  • la promozione di reti e progetti collegati all’Anno europeo, anche attraverso i media e le reti sociali.

Gli Stati Membri sono responsabili dell’organizzazione della partecipazione all’Anno europeo a livello nazionale e di nominare i coordinatori nazionali per garantire il coordinamento delle attività pertinenti a livello nazionale.
La Commissione europea, per coordinare lo svolgimento dell’Anno a livello europeo, convoca periodicamente riunioni con i coordinatori nazionali e con i portatori di interessi e dei rappresentanti delle organizzazioni o degli organismi operanti nel settore del patrimonio culturale, fra cui le reti culturali transnazionali esistenti e le ONG pertinenti nonché le organizzazioni giovanili, per assisterla in sede di attuazione dell’Anno europeo a livello di Unione.
La Commissione coopera anche con le pertinenti organizzazioni internazionali, in particolare con il Consiglio d’Europa e l’Unesco, garantendo nel contempo la visibilità della partecipazione dell’Unione.
Il cofinanziamento a livello di Unione delle attività di attuazione dell’Anno europeo può avvenire anche attraverso i programmi esistenti, come ad esempio il Programma Europa creativa e nell’ambito delle possibilità previste per la fissazione di priorità su base annuale o pluriennale. L’Anno europeo può essere, ove opportuno, sostenuto da altri programmi e da altre politiche, nell’ambito delle rispettive disposizioni giuridiche e finanziarie esistenti.

Fonte: Ministero per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione.