Cristian Tarsia - Movimento NOI
Cristian Tarsia – Movimento NOI

a cura di Cristian Tarsia Attivista Movimento NOI


E’ del 29 ottobre scorso lo sfogo di uno degli imprenditori coinvolti in un progetto made in Calabria. Eccone un passaggio: “Abbiamo progettato , costruito, certificato un dispositivo atto a prevenire i contagi, coinvolgendo professionalità ed università calabresi; una cabina di sanificazione che abbatte di oltre il 95% virus spore e batteri da indumenti e pelle, utilizzando un presidio medico chirurgico, autorizzato dal ministero della salute. / … Nasce per prevenire la chiusura di scuole uffici teatri ecc. ecc. Proposta da mesi alle Istituzioni Calabresi, ci sentiamo ripetere che “ non ci sono i fondi”.

Una esternazione piena di amarezza, nei giorni in cui il Commissario della Sanità calabrese era ancora in carica, il valzer dei sostituti ancora non era iniziato, e l’arresto eccellente del Presidente del Consiglio regionale ancora non si era consumato. Ah, il garantismo…!

E nonostante, alla fine,  un nome autorevole sia venuto fuori da quel ballo di nomine e rinunce, l’amarezza non può che restare, per ciò che potevamo evitare, anzi no,  CONTENERE. Va contro ogni logica il fatto che, in una terra a desertificazione industriale, un gruppo di imprenditori sia stato ignorato da quelle stesse istituzioni che, data l’emergenza, avevano perlomeno l’obbligo di segnalare (atteso che non vi fossero risorse) al Governo la proposta. Bene stanno facendo, i giornalisti seri, a sbandierare le malefatte e le defezioni gravissime commesse dai nostri rappresentanti, dentro e fuori il Consiglio regionale.

Ma andiamo all’apparecchio in questione, progettato e assemblato dalla “Portale Protego srl” di Catanzaro: un portale, simile a tutti quelli che quotidianamente attraversiamo per accedere in banca, all’ufficio postale, in aeroporto, in grado di ridurre sensibilmente (per essere prudenti) la presenza del virus sui capi d’abbigliamento indossati al passaggio. Maggiori dettagli qui: http://www.ips4.it/index.html

Già… tutti a farci la stessa domanda: quale persona rinuncerebbe all’installazione di un dispositivo simile in un luogo ad elevata affluenza? Eppure è successo, ed è successo anche che delle persone intelligenti prendessero al volo l’opportunità per ripartire in sicurezza già a giugno, come ad esempio i gestori degli impianti di risalita sul Monte Bianco.

Ora, terminata la ricca premessa, ci sarebbe tanto altro da scrivere, ma nel giornalismo occorre avere il dono della sintesi, altrimenti il lettore si annoia. Provate solo a pensare a ciò che stiamo passando tra:

– psicosi da Covid-19;
– ospedali al collasso;
– carenza di personale, mezzi e materiali sanitari.

Il punto non è la mancata concessione di un probabile volume d’affari agli imprenditori interessati, sia chiaro, piuttosto l’aver scartato l’idea a priori, senza pensare agli ospedali da incubo che ci ritroviamo. Abbiamo tanto di Commissario straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure occorrenti per il contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica COVID-19 – persona notoriamente calabrese – che avrebbe potuto valutare questo tipo di strumento, e perché no, autorizzarne l’acquisto e l’installazione. Quando una cosa non si vuol fare, non c’è obbligo istituzionale che tenga. E noi, ogni sera facciamo il pieno di bile, guardando i nostri vergognosi “beniamini” nei programmi d’inchiesta.