a cura della Redazione/

L’ombra del Covid 19 sembra pian piano dissolversi, cosa ci aspetta sul piano sanitario? Una lenta ripresa o una continua caduta verso il baratro?

Innanzitutto, sarebbe doveroso rivedere questo piano di rientro lacrime e sangue che sta mettendo a dura prova non solo i cittadini ma gli stessi sanitari che sono costretti ad un super lavoro rischiando non solo la propria incolumità fisica, si pensi ai recenti fenomeni di violenza nei confronti degli operatori sanitari, ma anche il loro margine di errore, compromettendo serenità lavorativa e familiare. Tutto ciò, ha spalancato le porte al fenomeno della medicina difensiva, poiché i medici si sentono oramai bersaglio privilegiato di una utenza esasperata. Rammentiamo che i molti ragazzi calabresi che vanno a studiare fuori regione, alla luce di questi fenomeni di presunta malasanità e violenza, sono demoralizzati e pertanto preferiscono abbandonare definitivamente l’idea di rientrare. Inoltre, sarebbe opportuno ritornare alla centralità dello Stato annullata dal famoso referendum del 2001 del governo Prodi che finora ha soltanto distrutto quello che di buono avevamo costruito nel tempo. Credo che sarebbe importante incentivare la formazione continua dei medici e infermieri con corsi di formazione adeguati, magari in collaborazione con l’Università della Calabria e, soprattutto, sarebbe doveroso riorganizzare il sistema territoriale con investimenti chiari e mirati, ovviamente tenendo a bada le politiche clientelari che finora sembra che la abbiano fatta da padrone: su strumenti, assunzione di personale, adeguamento dei reparti e strutture già esistenti e ribadisco, la formazione.

Adolfo Antonio Rogano

Il dopo Covid19 pare abbia lasciato numerosi problemi economici all’interno della Regione Calabria ma, per il Consiglio Regionale, il problema più importante pare sia stato quello di incrementare con una legge i loro Vitalizi poi, però, hanno dovuto fare dietrofront. Secondo lei Cosa ci riserveranno questi prossimi 5 anni?

Il lupo perde il pelo ma non il vizio. In un momento storico in cui si combatte una pandemia senza precedenti che ha causato la più grande crisi economica del dopoguerra, quale occasione migliore per incentivare le imprese, le start up, oppure costruire ex novo il sistema sanitario? Niente di tutto questo: i nostri politici come d’abitudine hanno pensato ancora una volta, ai propri interessi, piuttosto che alla comunità, che etimologicamente dovrebbero rappresentare. Mi chiedo quando ci sarà la ripresa di una regione che da anni sembra accasciarsi sempre di più su se stessa, senza una parvenza di rinascita, che da destra a sinistra viene puntualmente decantata dai futuri rappresentanti regionali. Gli stessi rappresentanti che hanno furbescamente aspettato il momento migliore, e in gran segreto e in fretta avevano provato a garantirsi il bel vitalizio.  Malignamente, mi viene da pensare che in cuor loro abbiano avvertito il rischio serio di uno scioglimento anticipato del consiglio regionale e, pertanto, avevano tentato di attuare una misura di sicurezza qualora questa ipotesi di rischio si sarebbe concretizzata.Ma, come tutti sappiamo, hanno dovuto fare dietrofront. Quanto ho dichiarato, perché ho ricordato una dichiarazione fatta tempo addietro dalla stessa Presidente Santelli, con la quale affermava che all’interno della Regione non era da escludere la presenza di infiltrazioni mafiose. Soprattutto, ha fatto ancora più scalpore l’opposizione che definirei inesistente, capitanata dal re del tonno Callipo che durante la campagna elettorale proponeva la riduzione dei costi della politica, abbia invece avallato la proposta dei vitalizi. Per concludere, quanto accaduto, mi fa pensare che per i prossimi 5 anni vivremo una situazione disastrosa con all’interno del Consiglio Regionale una opposizione NON opposizione e che purtroppo le elezioni oramai consentano legislatura dopo legislatura solo una alternanza di colori politici che in realtà alternanza non è, perché in fondo sono unanimi nel guardare esclusivamente i propri interessi.

La Cittadella Regionale della Calabria
La Cittadella Regionale della Calabria

Un’ultima domanda: cosa ne pensa dello sbarramento dell’8% previsto dalla nostra legge elettorale?

Ribadisco la mia assoluta contrarietà allo sbarramento dell’8% previsto dalla nostra legge elettorale, perché questo sistema non permetterà mai che si attui una vera e concreta opposizione all’interno del Consiglio Regionale, poiché non consentirà mai a forze politiche minoritarie ed emergenti che si battono veramente a tutela dei diritti dei cittadini, di entrare nel Consiglio Regionale.