Mario Occhiuto – Sindaco della Città di Cosenza
Mario Occhiuto – Sindaco della Città di Cosenza - Foto rete

Al Sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, piace stare sui giornali, e non perde mai occasione di far parlare di se. Dopo aver smantellalo tutti gli infissi dell’ex Hotel Jolly, senza avere nessuna autorizzazione, per interrompere i lavori illeciti, è dovuta intervenire una sentenza del TAR Calabria, in modo da ripristinare la giustizia, sentenziando che, il Comune di Cosenza non poteva abbattere un edificio di cui non era proprietario. Da evidenziare, che i lavori erano iniziati ben 4 mesi prima che si pronunciasse lo stesso TAR, ancora, dopo aver chiuso viale parco causando dei disagi enormi, senza in realtà iniziare nessun lavoro. Ma c’è ancora tanto e tanto da raccontare su questa amministrazione. Ebbene, il cittadino che legge si farà di sicuro una domanda, ma la politica cosa fa, se ne sta zitta e buona a guardare? No, non è proprio così, la politica di qualunque colore, ma anche i movimenti, come il Movimento Noi, ha presentato diversi esposti nella Procura di Cosenza, nei confronti di questa cattiva amministrazione. Però, in tutti questi anni non è stato aperto mai nessun fascicolo, come se tutto fosse nella normalità nella legalità, come ad esempio la mancanza di autorizzazioni per l’ex Hotel Jolly, considerandolo sempre come un soggetto perseguitato, attaccato ingiustamente dalla concorrenza politica.

Invece, è notizia di oggi, il Sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, 54 anni, tra i papabili del centrodestra per la prossima candidatura a governatore della Calabria, è stato indagato dalla Procura distrettuale antimafia di Roma insieme all’ex ministro dell’Ambiente Corrado Clini, 71 anni, alla compagna di quest’ultimo Martina Hauser, 50 anni, ex assessora all’Ambiente dello stesso Occhiuto, e ad una trentina d’altre persone tra professionisti ed imprenditori d’altissimo livello e di rango nazionale.
Ecco cosa scrive il sostituto procuratore Alberto Galanti nelle 28 corpose pagine dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari, vergato, pure, dal procuratore aggiunto Paolo Ielo in una maxinchiesta coordinata dal capo della Procura capitolina Giuseppe Pignatone, proprio sul conto di Occhiuto il quale nel procedimento è difeso dagli avvocati Nicola e Benedetto Carratelli del foro di Cosenza: indagati del delitto p. e p. dall’articolo 416 c.p. per essersi tra loro associati, il Clini in qualità di promotore ed organizzatore, gli altri in qualità di compartecipi, al fine di commettere una serie indeterminata di reati tra i quali numerosi fatti di corruzione, abuso d’ufficio, turbativa d’asta, peculato (meglio descritti ai Capi che seguono), con precisa suddivisione in ruoli. […] Mario Occhiuto, attuale Sindaco di Cosenza, architetto che, grazie a società a lui riconducibili, ha sviluppato numerosi progetti nella Repubblica Popolare Cinese finanziati e/o cofinanziati con fondi provenienti dal Ministero dell’Ambiente italiano e, nello specifico, dalla Direzione Generale già retta da Corrado Clini. Ha nominato Martina Hauser assessore all’ambiente del Comune di Cosenza, ed è strettamente legato, anche da rapporti di affari, con Massimo Martinelli; […] La corruzione si manifestava nei seguenti progetti: COMPARTO ITALIA. Stipulazione per conto del Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare col Comune di Cosenza di alcuni accordi, tra i quali quello firmato il 18/04/2013 in qualità di Ministro dell’Ambiente (reato ministeriale per cui separatamente si procede, descritto solo in quanto attuativo del programma criminoso del reato associativo), e Mario Occhiuto, riguardante la “Promozione di progetti comuni finalizzati all’analisi, riduzione e neutralizzazione dell’impatto sul clima del Comune di Cosenza con l’obiettivo di realizzare un modello di Comune sostenibile”. COMPARTO ESTERO A) CINA […] il Clini, in cambio di sistematico asservimento della propria funzione pubblica agli interessi del sodalizio associativo, faceva dare a società riconducibili a membri del sodalizio criminoso somme di denaro relative a progetti di efficientemento energetico in Cina, in assenza di qualsivoglia procedura ad evidenza pubblica […] e senza obbligo di rendiconto alcuno (e quindi in violazione dei doveri d’ufficio), ottenendo in cambio somme di denaro per sé e somme ed incarichi per la Hauser, sua compagna. Le aziende riconducibili a Mario Occhiuto (Mario Occhiuto Architetture, MOA Architetture Srl e MOA Srl, Oltrestudio Srl) […] selezionate dal Clini e dal Martinelli, grazie al ruolo preminente svolto dal primo in seno al Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare e dal secondo in Cina in seno al SICP (Sino-italian cooperation program), ottenevano, senza procedure di affidamento concorsuale, gli appalti per l’esecuzione delle seguenti opere e servizi, tutti a far carico sul bilancio del Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare: […]. Infine, l’Occhiuto nominava la Hauser Assessore alla Sostenibilità Ambientale del Comune di Cosenza (nomina avvenuta in data 30/05/2011), incarico per il quale la medesima ha ricevuto la somma di 88.289,00 euro. […] In Roma ed in altri luoghi sino al 26 maggio 2014, epoca dell’arresto del Clini, in seno ad altro procedimento (reato eventualmente permanente, v. Cass. Sez. VI, sentenza n. 40237 del 7 luglio 2016). Con l’aggravante di cui all’articolo 319 bis cp essendo i fatti contestati relativi alla stipulazione di contratti in cui è interessata l’amministrazione di appartenenza. […] Complessivamente, per effetto delle condotte descritte nei Capi che precedono, il sodalizio otteneva la disponibilità di 112.522.490,22 Euro, pari alla somma dei finanziamenti erogati dal Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, alle società ad esso riconducibile, su un complessivo stanziato di 230.196.586,03 Euro per i vari progetti in esame. Reati commessi con l’aggravante di cui agli artt. 3 e 4 della legge n. 146/2006, avendo gli imputati costituito un gruppo criminale organizzato impegnato in attività criminali in più di uno Stato al fine di commettere più reati transnazionali in cui sono persone offese: il Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, in persona del ministero pro tempore o funzionario delegato, rappresentato dall’Avvocatura Generale dello Stato in Roma, Via dei Portoghesi;
Nella Cina “di” Clini, Occhiuto ha progettato, in particolare, la nuova sede di Pechino del Ministero dell’Ambiente e il padiglione espositivo italiano di Shanghai. Nominando a Cosenza la compagna dell’ex ministro Clini assessora all’Ambiente, fino alle frettolose dimissioni della stessa Hauser, nel maggio del 2014, quando ella finì in altri noti guai giudiziari che portarono all’arresto del suo uomo. Quel Corrado Clini che ha governato il Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare anche nella funzione di direttore generale per oltre 25 anni. Ci arrivò in quota del Partito socialista italiano (lo volle Giorgio Ruffolo) dopo una breve carriera alla corte di Gianni De Michelis. Un quarto di secolo in cui lo stesso è stato spesso il vero ministro, gestendo progetti di bonifica e cooperazione per miliardi di euro. “… Il suo progettista preferito è l’architetto Mario Occhiuto, con studio a Roma, Pechino e Cosenza, città di cui è sindaco dal 2011 e che governava fino a ieri con l’assessore all’Ambiente Martina Hauser, compagna di Clini (che in città si vedeva spesso, da ministro persino a inaugurare il canile)…” (da “I 25 anni del sistema Clini” di Valeria Pacelli e Marco Palombi). E la trasmissione di Raitre Report di Milena Gabanelli nella puntata messa in onda il 16 novembre del 2014 aveva scavato a fondo sui rapporti tra Clini ed Occhiuto. Luca Chianca, il giornalista che ha ricostruito il “Sistema Clini”, aveva sottolineato come il sindaco Occhiuto, appena eletto, avesse nominato assessore all’Ambiente Martina Hauser, moglie dell’ex ministro nonché socia in molti affari dello stesso Clini. «Con Martina Hauser – evidenziava Chianca – a Cosenza arrivano anche 450mila euro dal Ministero e tra i diversi incarichi spuntano delle società riconducibili a Clini».

LA MAXINCHIESTA ROMANA NEL SUO COMPLESSO – Un sistema di conti bancari cifrati per “schermare” il reale destinatario di parte dei 230 milioni di euro erogati dagli anni ’90 e fino al 2014 dal Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, per progetti internazionali. Un “sistema”che avrebbe consentito a Corrado Clini, ex ministro del Governo di Mario Monti, e alla compagna Martina Hauser, già assessore al Comune di Cosenza col sindaco Mario Occhiuto, d’intascare parte dei soldi pubblici. Questo c’è dentro l’esplosiva maxinchiesta della Procura distrettuale Antimafia di Roma. I reati, infatti, vanno dall’associazione per delinquere, alla corruzione aggravata dalla transnazionalità. Già, perché sotto la lente degl’investigatori del Nucleo speciale spesa pubblica della Guardia di Finanza di Roma, al comando del generale Bruno Bartoloni, sono finiti finanziamenti per progetti internazionali tra Cina, Montenegro, Macedonia, Iraq, Brasile, Messico ed Egitto. Oltre 112 milioni di euro sarebbero stati dirottati verso imprenditori italiani compiacenti con sedi d’imprese in questi Stati, i quali avrebbero fatto circolare parte dei capitali attraverso un vorticoso giro di fatture false, per poi farli finire direttamente su conti correnti cifrati riconducibili, fra gli altri, a Clini e alla compagna. La data dell’udienza preliminare relativa al procedimento non è stata ancora fissata: Occhiuto – come Clini, Hauser e tutti gli altri indagati – è da considerarsi innocente fino all’ultimo grado dell’eventuale processo. (Fonte Altrepagine.it)