La Scuola Primaria
La Scuola Primaria "Plastina Pizzuti" detta di Via Roma
La Scuola Primaria "Plastina Pizzuti" detta di Via Roma oggetto della petizione
La Scuola Primaria “Plastina Pizzuti” detta di Via Roma oggetto della petizione

a cura della Redazione/

Illustre Sindaco Mario Occhiuto, abbiamo letto con molta attenzione la lettera di auspicio che lei, in occasione dell’inizio del nuovo anno scolastico, ha indirizzato a tutti i bambini che frequentano le scuole di Cosenza. Abbiamo atteso qualche giorno, prima di scriverle, perché volevamo meditare, non fare nulla d’istinto.

Oggi, possiamo affermare con assoluta serenità che ci aspettavo molto di più, rispetto ad una lettera di facciata, i cui contenuti sono in dicotomia con la realtà.

Quella realtà dei fatti che ormai tutti conoscono e che fanno di Cosenza non una città europea, ma una Città a sua immagine e somiglianza, ove lei parla di sostenibilità ma la realizzazione delle opere, invece, indica risultati diametralmente opposti.

La sua, Sindaco, è una Città nella quale, già a metà del suo secondo mandato, ha creato profonde divisioni culturali, ghetti riproposti dall’attuazione di politiche imitative, barriere architettoniche, inquinamento e degrado nel quale, volutamente, viene lasciata morire la storia della nostra bella Città e una generazione di giovani ai quali, la sua Amministrazione, ha saputo dare “movida” in ogni angolo di strada, ma nessuna opportunità di lavoro, nessuna prospettiva reale.

Nella lettera, Lei descrive la scuola come “luogo dove imparare ad essere un bravo cittadino che rispetta i luoghi dove vive e pretende che anche gli altri lo facciano”.

A nulla serve rispettare un luogo in cui si vive se, innanzitutto, di questi luoghi non si rispettano le persone che lo abitano, che lo popolano, che gli conferiscono vita e se, di un luogo in cui si abita, se ne delimitano confini solo in grado di creare “ghetti”, nei quali gli abitanti sono presi in considerazione esclusivamente per la riscossione dei tributi che servono a rimpinguare le casse comunali.

Si legge nella sua letterina: “sappi che io non ti lascio solo: il Comune ed il Sindaco ti appartengono, lavorano per te, per il tuo futuro. E, mi raccomando, se hai qualche bella idea o se vedi qualcosa che non ti piace, se vedi qualcosa di ingiusto: chiamami, ne parleremo e insieme troveremo una soluzione!”.

Altra evidente discrepanza, questa, tra le parole che scrive e le azioni che compie.

Lei, Sindaco, predica bene ma razzola male. Quante famiglie sta lasciando nel caos urbano a causa delle sue incomprensibili e convulse politiche ambientali che hanno finito per creare sacche di traffico altamente inquinante in ogni angolo della Città?

Ai bambini e ai genitori, alle famiglie cui è indirizzata la Sua lettera, è dovuta anche l’altra verità: diciamo che la Sua Amministrazione ha utilizzato molto, molto bene la comunicazione, per coprire vuoti strategici che mostrano il lato oscuro della politica di facciata. E la sua letterina, oggettivamente, lo dimostra.