Ponte di Calatrava di Cosenza - foto rete
Ponte di Calatrava di Cosenza - foto rete

Il Movimento cattolico NOI la domanda al Sindaco di Cosenza, rispetto allo scandalo che sta sollevandosi a Cosenza per il caso delle “mancate autorizzazioni” la rivolge subito:

Mario Occhiuto, perché non pubblichi le autorizzazioni per dileguare i dubbi sull’operato della tua Amministrazione?

UNA VICENDA DAI CARATTERI GROTTESCHI
La vicenda delle mancate autorizzazioni necessarie per alcune opere pubbliche dell’amministratore di Cosenza come la demolizione dell’ex Jolly Hotel, la realizzazione di Piazza Tommaso Campanella e la costruzione del ponte di Calatrava è una vicenda che rischia di assumere caratteri grotteschi.

I DUBBI DELLA SENATRICE MARGHERITA CORRADO (M5S)
Giorni fa la Senatrice Margherita Corrado aveva posto dei dubbi sull’esistenza delle dovute autorizzazioni sui lavori del lungo Fiume Crati che il sindaco dice di voler rendere navigabile.

LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL SINDACO MARIO OCCHIUTO
A questa semplice richiesta di chiarimenti abbiamo registrato l’inspiegabile reazione scomposta del Sindaco Occhiuto che si è autoproclamato martire è perseguitato politico.

Il post del Sindaco Mario Occhiuto apparso su Facebook
Il post del Sindaco Mario Occhiuto apparso su Facebook

Addirittura, oltrepassando ogni limite, il Sindaco Mario Occhiuto rilascia tramite la sua pagina Facebook una serie di dichiarazioni dove si denunciano comportamenti “mafiosi e illegali”. Grave, gravissimo: una caduta di stile talmente grossa anche per avere utilizzato i termini “delinquenti e psicopatici”, da avere stimolato la terribile risposta del Deputato pentastellato Alessandro Melicchio che sta facendo il giro della Rete e che si riporta integralmente in fondo.

Sorge spontaneo un interrogativo: perché il Sindaco Occhiuto abbia avuto una così scomposta reazione contro la Senatrice Corrado?

Pensiamo che non ci sia bisogno di polemizzare e denunciare una pubblica gogna “solo” perché si chiede un atto pubblico come un’autorizzazione.

Una semplice autorizzazione infatti, è un atto pubblico, che potrebbe essere semplicemente reso noto.

Chiedere è lecito, rispondere è cortesia, ma a questo punto diventa un obbligo da parte del Sindaco Occhiuto che ogni qualvolta si parla di legalità si irrigidisce e anzi trascina l’intera Città di Cosenza in polemiche strumentali di cui non si ravvede assolutamente la necessità.

E’ GIUSTO USARE LA BUONA FEDE DEI CITTADINI?
Sembra avere quasi una continua voglia di schierare i cittadini contro questo o quel partito politico che si “permette” di fare opposizione, come se la città fosse un arena dove esaltare il tifo è offrire sacrifici per aizzare folle. In questo caso, contro lo stesso Governo. Ma il ruolo di un Sindaco non è questo.

LA LETTERA DEL DEPUTATO ALESSANDRO MELICCHIO AL SINDACO OCCHIUTO
Titolo: “Il bue chiama cornuto l’asino”

Alessandro Melicchio (M5S)

“Il conducente di un’auto lasciata in sosta vietata e rimossa dal carro attrezzi, comunemente, non se la prende con se stesso per aver infranto il codice della strada ed aver ostruito il passaggio a decine se non centinaia di altri cittadini, bensì se la prende con chi ha chiamato i vigili. Benché sia evidente che è il conducente ad aver torto, è comprensibile ascoltare le lamentele di chi colto in flagrante, al fine di tenere alta la sua autostima, scaglia la propria ira contro chi non ha colpa. Alla fine pagherà comunque la multa.

Stamattina ho letto un post su Facebook del primo cittadino di Cosenza, che lamenta l’intervento del Movimento 5 Stelle in diverse problematiche cittadine. Arriva addirittura a descriverci come “psicopatici e delinquenti”solo perché, proprio come accadrebbe a un qualunque cittadino che trovi un’auto parcheggiata in divieto di sosta e chiami i vigili per accertare l’infrazione, ci siamo interessati di alcune problematiche della città che amministra.

Ora mi stupiscono una serie di aspetti tra cui il suo linguaggio, inappropriato per chi riveste una carica istituzionale. Sorprendente poi è il tentativo di ascrivere agli altri delle categorie che sono invece di lui proprie (ossia “il bue che chiama cornuto all’asino”), nonostante in città sia notorio che i cittadini pagano i suoi debiti.

Ho però anche una serie di domande da pormi. Cos’ha il sindaco da temere dall’avere attenzionato il Ministro della giustizia sul tribunale di Cosenza? Cos’ha da temere dal M5S solo per aver chiesto al MiBAC se sono state rispettate le corrette procedure autorizzative su alcune opere cittadine?

E’ una reazione scomposta e schizofrenica quella del sindaco per rispondere a degli interventi di alcuni Parlamentari che hanno semplicemente utilizzato gli strumenti propri del loro ruolo, quali gli atti di sindacato ispettivo che lui descrive invece come “comportamenti mafiosi e illegali”. Inutile dire che ci siamo mossi nella più assoluta legalità, lascia però pensare che un sindaco usi degli aggettivi tanto forti verso chi ha solo chiesto il rispetto delle regole, è forse perché lui non le rispetta il problema?

Nel suo post fa cenno alla sua probabile candidatura a governatore della Regione. E’ già accaduto, ed è accaduto recentemente, che la coalizione di centrodestra esprimesse il governatore della Regione Calabria, e che questo prima di rivestire tale carica fosse stato il sindaco di una grande città calabrese.

E’ accaduto anche che costui è stato poi condannato ed arrestato.

Oggi un altro sindaco, quello di Cosenza, pare lanciato alla corsa per il governo della Regione nelle fila del centrodestra. Chissà che la parabola non sia la stessa. Ce lo diranno i cittadini prima e la magistratura poi.

Ma davvero c’è qualche Sindaco che pensa che il 4 marzo non sia cambiato nulla? Soprattutto sulla legalità. Vorrei dire a loro di non illudersi: la mangiatoia è finita ed è incominciato il governo del cambiamento, quello che ha a cuore solo e soltanto gli interessi dei cittadini e non di lobby o comitati d’affari, quello che mette al centro delle scelte i beni comuni e sfida ogni giorno quel potere stratificato che distrugge ogni possibilità di futuro per i calabresi”.

Alessandro Melicchio – deputato Cinquestelle –